| Capitolo 4
Il giorno seguente, Marina non si presentò a lavoro. Ester provò a chiamarla per tutto il giorno al cellulare, senza però, riuscire a parlare con lei. "Si può sapere che ti prende?" le chiese Teresa avendola notata, per tutto il giorno, particolarmente distratta. "Perché?" rispose Ester. "Ma... non so... è da questa mattina che mi sembri un pò... come dire, con la testa da tutt'altra parte." "E solo che... che sono un pò preoccupata." "Questo lo avevo intuito..." rispose Teresa. "Non starai mica ripensando ad Aldo, vero?" Ester scosse leggermente la testa. "No. Aldo non c'entra niente è... è Marina... cioé... la dottoressa Ranieri." si corresse arrossendo imbarazzata. "Pare che oggi... non sia venuta a causa di problemi familiari. Tu ne sai qualcosa?" le chiese Teresa. "Ieri... è venuta con sua sorella ed un loro amico che però, è morto in sala operatioria." "Oh..." mormorò Teresa. "Mi dispiace..." Improvvisamente, il cellulare di Ester cominciò a suonare. Ester recuperò il cellulare dalla tasca. Prima di rispondere però, controllò il nome sul display. Era Marina. "Scusami Teresa ma... devo proprio rispondere a questa telefonata." le disse ritrovando improvvisamene il sorriso e allontanandosi dal bancone rispose. "Marina?" "Si. Ciao Ester." "Va tutto bene? Ho provato a chiamarti ma..." "Lo so. Mi dispiace ma... non potevo proprio rispondere." "Dove sei?" "A casa dei miei genitori." "Oh... e... e Lucrezia... come stà tua sorella?" "Male. Questa volta, l'ha combinata davvero grossa." "Perché? Cos'ha fatto?" "Lei e quel suo amico... ti ricordi il tipo che abbiamo portato ieri al pronto soccorso?" "Quello che poi è morto?" "Si. Proprio lui. Beh... è successo che lui e Lucrezia hanno chiesto dei soldi ad uno strozzino per iniziare un progetto insieme... purtroppo però, non sono più riusciti a restituirgli i soldi." "E adesso?" le chiese Ester preoccupata. "Beh... ho convinto Lucrezia a denunciare lo strozzino ma... ho dovuto portarla a casa dei miei genitori. Le hanno già procurato un avvocato e adesso, si stanno occupando di lei, almeno, fino a quando, non si saranno sistemate le cose." "E tu... quando pensi di tornare?" "Sto partendo ora e... se tutto va bene, sarò a Milano per questa sera. Domani ho il turno di mattina." "Capisco... allora... ci vediamo domani." "Vuoi dire... che anche tu... sei di turno domani mattina?" "Si." mentì Ester arrossendo imbarazzata. "Allora va bene... tra l'altro... volevo parlarti di una cosa." "Di cosa?" "Non ora. Preferisco che ne parliamo domani di persona." "Come vuoi..." rispose Ester cominciando però a preoccuparsi. "Ester?" "Si?" "Mi raccomando... quello che ti ho appena detto di Lucrezia, è una confidenza." "Tranquilla Marina. Le mie labbra sono cucite." "Grazie Ester. A domani." "Si Marina... a domani e... guida con prudenza." "Si. Grazie." rispose Marina interrompendo lì la telefonata. Riposto il cellulare nella tasca Ester fece ritorno al bancone dell'accettazione. "Tutto bene?" le chiese Teresa nel vederla tornare. "Si. Grazie Teresa. E' tutto al posto. Senti..." "Dimmi?" "Domani pomeriggio, ho appuntamento con il dentista e... e ho bisogno di trovare qualcuno con cui fare il cambio di turno. Puoi darmi la lista delle infermiere che lavorano di mattina?" "Scusa Ester ma... se ti fa male un dente... perché invece di cambiare il turno con un altra infermiera non te ne stai a casa?" "No. Grazie Teresa ma... non mi fa poi così male." rispose Ester abbassando lo sguardo sempre più imbarazzata. "Tieni!" le disse Teresa allungandole il foglio con la lista dei turni. "Io proprio non ti capisco Ester... sempre pronta a farti in quattro per gli altri e quando si tratta di te, niente! Non starai mica cercando di divetare una santa, vero?" Se solo sapessi Teresa, pensò Ester tra se mentre i sensi di colpa cominciavano a divorarla da dentro e tornando a guardarla aggiunse. "Ti faccio avere la lista, appena ho trovato un cambio. Va bene?" "Fa come vuoi Ester ma... se poi uccidi un pazziente... io non ne voglio sapere niente!" le urlò mentre lei si allontanava. Una donna anziana che aveva appena raggiunto il bancone dell'accettazione la guardò spaventata. "Stavamo solo scherzando..." provò a dirle Teresa abbozzando un sorriso. "Credevo... credevo di stare poco bene ma... mi sbagliavo. Grazie lo stesso." le disse la donna avviandosi verso l'uscita del pronto soccorso. "Davvero! Era solo uno scherzo!" le urlò Teresa. "Terry... adesso, fai anche scappare i pazienti dal pronto soccorso?!" le disse Rocco sorridendo sotto i baffi. "Teresa! E comuque... è stato solo un malinteso!" "Si. Certo..." mormorò Rocco allontanandosi anche lui dal bancone.
Edited by saturni - 2/1/2009, 19:58
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